venerdì 24 giugno 2011

Sono la donna del Peccato. Peccato che nessuno lo sappia.



Tagliami,
divorami
poi sputami:
ma non mandarmi mai giù.



E vedo grandi
occhi giudicarmi sempre,
sento voci ulrarmi
"al rogo!"
e sento lo schifo
dei buoni costumi
gettarmisi contro.
E sento la tua mente che elabora,
il tuo corpo che si allontana,
il tuo odio venirmi incontro...
al primo posto come un comandante,
prima della compassione,
del perdono e dell'affetto.
Bruciatemi,
ho più credibilità
di un'eretica seicentesca.



Mi chiesero perchè avessi scelto di tingermi i capelli proprio di rosso.
Risposi che era il colore più simile al sangue.
Sentivo il mio corpo sanguinare da tutte le parti, ma non potevo vederlo.



Love hates Love. L'amore odia l'amore.



Aprimi
e vedrai quel muscolo solcato
battere affannosamente
mentre affoga in mezzo al sangue.



Enemy



Scrivo di una donna
che non è mai stata
una bambina,
di una bambina che
non ha mai voluto
diventare una donna.



C'è qualcosa che splende e riflette in te,
credo siano ancora quei pezzi di vetro
che ti hanno conficcato in corpo.



Non ti amo,
ma mi sarebbe piaciuto molto.



Tutti sanguinano,
ma alcune emorragie sono più gravi di altre.



Scrivere è sempre stato un ottimo quietivo,
ma mai la soluzione.
Forse dovrei darmi all'ippica...
almeno fino al giorno in cui un cavallo
non mi correrà sopra.

1 commento: